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Appartamento in Vendita
780.000 € | 148 m² | 4 locali
Viale Ugo Ojetti, 11A
Firenze
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Descrizione e dettagli
Locali: 4
Superficie: 148 m²
Descrizione
Campo di Marte (Salviatino) via Ettore Petrolini - Nuova costruzione, in classe "A" Piccolo condominio nel verde ,di 5 unità abitative di. Appartamento SA101-di mq 147 commerciali ca. posto al piano terra così composto: ingresso, grande soggiorno, cucina a vista, 3 camere e 2 bagni con finestra. resede di 62 mq ca. box auto di mq 32. L'edificio sarà realizzato in Classe A+ con impianti e materiali di ultima generazione ,isolamento termo acustico, cappotto esterno ,riscaldamento a pavimento a pannelli radianti, deumidificatore e ventilazione meccanizzata. Rifiniture con materiali di alta qualità. sistema di allarme, porta blindata, cancello elettrico e videocitofono. - consegna 2024.
Viene rilasciata fideiussione sulle somme versate, acquisto da costruttore soggetto ad iva.
Per informazioni geom. Rigghielli 3356741899 ; Le foto sono dei rendering inserite solo a scopo di suggerire idee o possibili soluzioni di arredo in modo indicativo nelle forme e dimensioni e non hanno nessun vincolo contrattuale.. co-esclusiva





Ettore Petrolini, "popolano del miglior lignaggio", nacque a Roma, quarto di sei figli, alle ore 00:30 del 13 gennaio 1884 al n. 6 di vico del Grancio, in una palazzina all'angolo con via Giulia (Rione Regola, un quartiere del centro di Roma al tempo molto popolare), da Anna Maria Antonelli e Luigi, un fabbro ferraio di Ronciglione, padre di eccessiva severità, con cui Ettore ebbe sempre rapporti difficili compensati dalle cure amorose della madre[1]. Frequentò fin da ragazzo i teatrini romani, improvvisandosi attore per divertimento. L'ambiente dei baracconi di Piazza Pepe, dove Petrolini fece le sue prime esperienze artistiche, è quello descritto più tardi nella sua commedia Il padiglione delle meraviglie (1924): personaggi curiosi e pittoreschi, imbonitori, finti selvaggi e fenomeni di ogni genere.
Conosciuto come "er roscietto de li Monti", quartiere dove si era nel frattempo trasferita la famiglia, non volle frequentare la scuola né imparare un mestiere sebbene il padre fosse fabbro e il nonno materno falegname. Forse casualmente ferì a 13 anni un suo compagno e il padre per raddrizzarlo lo fece rinchiudere nel riformatorio di Bosco Marengo nei pressi di Alessandria dove per domarlo lo costrinsero nella camicia di forza e in una cella di rigore a pane e acqua.[2]. Una dura esperienza che Petrolini ricordò con toni accorati nelle sue memorie.
A quindici anni decise di lasciare la casa paterna per dedicarsi alla carriera teatrale. Il più antico riscontro documentario, a tutt'oggi verificabile, che attesti il momento dell'esordio artistico di Petrolini risale all'anno 1900 e conduce nel rione di Trastevere, nel teatro Pietro Cossa[3]. In seguito, si esibì in un teatrino di provincia, a Campagnano, nell'ambito della compagnia dell'impresario Angelo Tabanelli, come l'attore racconta in Modestia a parte

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